Le situazioni temute da chi soffre di Fobia Sociale. 10 esempi reali
Sono varie le situazioni che possono suscitare forte ansia a chi soffre di Fobia Sociale. Fra queste vi sono parlare, ballare o cantare in pubblico, frequentare discoteche o locali e trovarsi in intimità.
La Fobia Sociale è un disturbo caratterizzato dal rimuginio sugli insuccessi passati e sui possibili errori futuri, dall’ipersensibilità e dalla scarsa tolleranza alle critiche e ai rifiuti. E, soprattutto, dall’ansia intensa e dall’istinto a evitare le situazioni temute.
Nei fobici sociali, il desiderio di approvazione diventa spasmodico bisogno di essere accettati e il dispiacere per le critiche diviene disperazione, senso di fallimento e di inferiorità.
Fobia Sociale e ansia sociale non sono sinonimi. L’ansia sociale è l’apprensione derivata dal trovarsi in determinate circostanze. Sono il naturale bisogno di approvazione e la paura dell’esclusione, che più o meno tutti abbiamo, a farci sentire quella lieve tensione davanti al rischio di ricevere giudizi negativi. Nella Fobia Sociale, invece:
L’ansia è molto più forte e perdurante, si esprime con i tremori, le palpitazioni, il rossore, la sudorazione, la secchezza della bocca, la confusione mentale e, anche, gli attacchi di panico. Spesso, resta elevata a meno che non ci si allontani dalla situazione che l’ha innescata. Il rimuginio e la certezza che le proprie peggiori paure si avvereranno sono sintomi dell’ansia anticipatoria, che può iniziare anche giorni o settimane prima dell’esposizione e manifestarsi in modo così intenso da essere paragonabile a quella che sopraggiunge trovandosi nella circostanza temuta.
Le convinzioni sui temi del giudizio, del rifiuto, del successo, dell’esclusione e dell’accettazione sono rigide ed estreme. I fobici sociali sono ipersensibili ai segnali di critica e di disapprovazione, credono che ci sia un unico modo giusto per apparire adeguati ma sono altrettanto convinti di non sapersi comportare in quel modo e, perciò, sentono ansia e demoralizzazione. Hanno la tendenza a fare paragoni per placare la paura di non essere all’altezza ma, visto il modo in cui lo fanno, non possono che uscirne sconfitti. Quando valutano la vita sociale degli altri, per esempio, considerano solo i loro successi; quando valutano la propria, solo gli insuccessi.
L’evitamento è la regola, più che l’eccezione. I fobici sociali possono evitare di recarsi alle feste, nei locali e nelle discoteche, di stringere nuove amicizie, di parlare con persone dell’altro sesso, di avere relazioni intime. Perfino di trovare un’occupazione. Questi comportamenti sono la conseguenza più grave della Fobia Sociale e, allo stesso tempo, la principale ragione per cui si cronicizza. Evitare, infatti, disabitua a gestire l’ansia perché impedisce di ridimensionare le paure.
Performance e interazioni sociali. Le paure dei fobici sociali
La Fobia Sociale può essere da prestazione o da interazione. Soffrono del primo tipo coloro che temono le situazioni in cui saranno al centro dell’attenzione o in cui è prevista una performance. Ecco alcuni esempi.
Parlare davanti a un pubblico, per esempio a un convegno o davanti a colleghi, discutere la tesi di laurea, fare un discorso a una manifestazione o a un matrimonio, leggere in chiesa. I timori di chi ha problemi con queste attività sono avere un vuoto di memoria e non sapere più cosa dire, non riuscire a esprimersi in modo chiaro, balbettare, apparire inetto, ansioso, poco interessante, ripetitivo, monotono.
Lavorare mentre si è osservati: scrivere al computer una relazione alla presenza di un collega, oppure lavorare davanti al datore di lavoro, a un superiore o a qualcuno ritenuto più abile o esperto. Alla base vi è la paura di commettere errori e apparire incompetenti.
Esibirsi in una performance artistica o atletica: recitare, ballare, cantare o praticare uno sport davanti a spettatori. Il cosiddetto “panico da palcoscenico” di molti attori e musicisti è un esempio di fobia collegata a una performance artistica.
Scrivere o firmare mentre si è osservati, per esempio un contratto, un modulo d'assunzione o un documento.
Mangiare e bere mentre si è osservati, a cena con amici o parenti, alla mensa universitaria o aziendale. La paura di fondo è tremare o manifestare qualche altro segno visibile d’ansia ed è la stessa di chi ha problemi nello scrivere e nel firmare.
Sottoporsi a un esame o a un'interrogazione scolastica o universitaria, a un colloquio di selezione per un posto di lavoro, al test di scuola guida per ottenere la patente. Alla base vi è la paura di fallire e di essere scartati.
Trovarsi in intimità con il partner. Le paure collegate a questa circostanza possono riguardare il proprio corpo, se lo si reputa non attraente, e in questo caso può esservi il timore del rifiuto e dell’umiliazione. Oppure possono riguardare l’atto di “fare l’amore”, cioè la performance in senso stretto, se non ci si ritiene adeguati come amanti. E in tal caso la paura è di deludere e fallire.
Coloro che hanno la Fobia Sociale da “interazione”, come dice la parola stessa, temono invece le situazioni in cui sono previste interazioni sociali. Chi ha queste paure, spesso, manca di convinzioni assertive più che di competenze relazionali. Sente, cioè, di non avere gli stessi diritti di tutti gli altri. Di seguito alcuni esempi.
Telefonare per avere informazioni, per prenotare un tavolo al ristorante, per fissare un appuntamento.
Parlare con chi è in posizione d'autorità, per esempio il datore di lavoro, carabinieri e poliziotti, personaggi illustri, professori universitari.
Andare alle feste di compleanno, di laurea, di fine anno scolastico, di capodanno, soprattutto se non si conoscono bene gli altri invitati.
Frequentare locali come le discoteche, i cinema, i ristoranti, i pub o altri luoghi di ritrovo.
Frequentare negozi, per esempio per fare compere o chiedere informazioni ai commessi.
Parlare con chi non si conosce bene o a sconosciuti, per fare nuove amicizie, soprattutto con persone dell’altro sesso, ma anche per chiedere indicazioni e informazioni.
Inserirsi in un contesto già avviato, per esempio entrare in una stanza quando altri sono già seduti, intervenire in una discussione, prendere la parola in una riunione di lavoro, fare una domanda al professore durante una lezione.
Esprimere il proprio punto di vista con persone di cui non si conoscono le convinzioni o le opinioni, soprattutto se sconosciuti.
Esprimere un’esigenza o un rifiuto. Per esempio riportare al negozio un articolo per avere un rimborso oppure uscire senza fare acquisti, resistere a un venditore invadente, chiedere di utilizzare il bagno in un bar.
Capita spesso, comunque, che la Fobia Sociale si manifesti nella forma generalizzata, in cui le paure sono relative sia alle prestazioni, sia alle interazioni.
10 esempi pratici di ciò che la Fobia Sociale rende difficile fare
I due precedenti elenchi comprendono circostanze in grado di suscitare, in sé, una qualche tensione. Un fobico sociale, tuttavia, potrebbe considerarle ansiogene al punto di essersi convinto che siano inaffrontabili. Allo stesso modo, i dieci esempi seguenti descrivono situazioni pratiche nelle quali, chi ha la Fobia Sociale, troverebbe molte difficoltà.
1Un ragazzo è invitato alla festa di laurea di un amico ma sa che, se deciderà di andare, dovrà recarvisi da solo e potrebbe non conoscere nessuno a parte il festeggiato.
2Un impiegato ha bisogno di tre giorni di permesso per un impegno importante, in un momento in cui l’azienda è oberata di lavoro, ma per assentarsi deve prima parlare con il superiore.
3Una ragazza alla ricerca di un impiego si è procurata il numero di telefono del capo del personale di un’azienda. Vorrebbe chiamarlo per chiedergli un colloquio ma non lo conosce e non sa nemmeno se, al momento, vi siano posti disponibili.
4Un conferenziere deve esporre in un convegno i dati delle sue ricerche. Il discorso dovrà essere in lingua inglese e, pur avendo tempo per prepararsi, sa che è possibile che qualcuno fra il pubblico possa fargli domande di approfondimento imprevedibili.
5Una ragazza è in un locale e c’è un ragazzo che le piacerebbe invitare a uscire ma è seduto a un tavolo insieme con la sua compagnia. Ciò vuol dire che, se vorrà presentarsi, dovrà farlo mentre è osservata da tutti i suoi amici.
6Un uomo è a pranzo con alcuni colleghi di lavoro che frequenta occasionalmente. Si parla di politica e non è d’accordo con le loro opinioni, ma rimane in silenzio. A un certo punto, gli viene chiesto di esprimere il suo parere.
7Un uomo ha acquistato un maglione piuttosto costoso ma, arrivato a casa, si accorge che ha uno strappo. Cerca lo scontrino per avere un rimborso o un cambio, ma non lo trova. Sa, però, che se tornasse subito al negozio la commessa potrebbe ricordarsi di averglielo venduto.
8Una donna, al ristorante con il marito e i figli, vede che la sua forchetta non è stata ben lavata. Al giovane cameriere che sta prendendo le ordinazioni chiede di averne un’altra, lui acconsente ma dieci minuti dopo, portando le pietanze in tavola, si scorda la posata.
9Un ragazzo sa che alcuni suoi amici stanno organizzando una festa. Il tempo passa ma nessuno di loro lo invita, finché arriva il giorno stabilito. Il ragazzo vorrebbe andarci ma, soprattutto, vorrebbe chiedere agli amici perché lo hanno escluso.
10Un ragazzo ha conosciuto una ragazza in discoteca, le ha parlato per un po’ ma non è certo di esserle piaciuto. I due si sono anche scambiati i rispettivi numeri di telefono, ma nei tre giorni seguenti lei non si è fatta viva. Lui però vorrebbe rivederla o, almeno, risentirla.
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