Oltre che all’eccesso di controllo e alla paura di lasciarsi andare, l’anaorgasmia può essere dovuta a conflitti di coppia, a una bassa affinità con il partner o alla sfiducia nei suoi confronti.
Arriva lento, dal profondo. Poi sale, come in una spirale, come la piena di un fiume che deborda oltre gli argini. Ed è come se precipitassi in una bolla di tempo dilatato: per un istante che sembra infinito, attorno a te la realtà si dissolve.
Eccitamento e orgasmo sono due fasi del ciclo di risposta sessuale descritto, ormai tanti anni fa, da William Masters e Virginia Johnson, i coniugi fondatori della moderna sessuologia.
I francesi lo chiamano petite mort. E, in effetti, può essere a tal punto travolgente... Sebbene l’orgasmo sia maschio tanto quanto femmina, però, è ovvio che i due sessi non ne facciano la medesima esperienza.
L’orgasmo, nell’uomo, è rapido. Quando l’eccitamento passa il segno, in una manciata di secondi il piacere raggiunge il colmo. Inoltre è legato a doppio filo all’eiaculazione: è raro che vi sia uno senza l’altra. Ed è, quasi sempre, “definitivo”: estingue il desiderio, restituisce il corpo a uno stato di distensione, la mente alla quiete.
Nella donna, invece, con maggiore facilità l’orgasmo può verificarsi diverse volte nello stesso rapporto: venire, passare, tornare. Molto più che nell’uomo, poi, ha a che fare con il senso di libertà e con la fiducia, è un’esperienza innanzitutto emotiva e solo in secondo luogo sensoriale.
Si sa, se un meccanismo è complesso sono maggiori le probabilità che si “inceppi”. E, l’orgasmo femminile, complesso lo è davvero.
Altrove abbiamo parlato del Disturbo dell’Orgasmo Femminile, caratterizzato dalla difficoltà o dall’incapacità di raggiungere l’orgasmo durante l’attività sessuale o dalla ridotta intensità delle sensazioni legate all’orgasmo.
Secondo l’American Psychiatric Association circa il 40% delle donne in taluni periodi non ha l’orgasmo e il 10% non ne ha nemmeno uno in tutta la vita. Se anche tu hai questo problema ti sarai di certo interrogata sulle cause. Ebbene, possono essere molteplici.
Per esempio, potresti avere paura di lasciarti andare. L’orgasmo, in effetti, è frutto di un atto d’abbandono: i maniaci del controllo quasi sempre hanno un rapporto complicato con il sesso e con il piacere in generale.
Anche la mancanza di fiducia può ostacolare l’orgasmo. Forse, senza volerlo, ti autoinibisci per non sentirti vulnerabile o per non apparire tale.
Magari non hai abbastanza confidenza con il corpo. Sai come “attivare” le tue zone erogene?
O forse hai un atteggiamento negativo nei confronti del sesso, non riesci a viverlo appieno per via di condizionamenti culturali. Ansie e sensi di colpa limitano il piacere.
Infine, non sottovalutare l’importanza delle precedenti esperienze, soprattutto se traumatiche. Purtroppo il passato influenza il presente.
Fin qui abbiamo visto le principali ragioni soggettive della mancanza d’orgasmo. Quelle, cioè, relative a come vivi il tuo corpo e il sesso. A volte, però, le cause sono altre.
Di seguito approfondiremo quelle riguardanti la relazione. Sì: l’anaorgasmia può essere dovuta anche a problemi di coppia.
In passato non avevi difficoltà a raggiungere l’orgasmo e invece ora sì? La ragione potrebbe essere una fra queste.
1 Carenti abilità sessuali del partner, scarsa affinità o bassa attrazione fisica nei suoi confronti. Il piacere sessuale dipende anche dalla stimolazione. Come interagisci con il tuo compagno condiziona ciò che lui sente, e viceversa.
Conosci le zone erogene maschili? Quanto e come solleciti il partner durante i rapporti?
E lui? Parlando di sesso, l’aggettivo “adeguato” è spesso fuorviante: ciascuno ha le proprie preferenze. Una stimolazione è “adeguata” se ti è gradita, le capacità sessuali del tuo compagno sono “adeguate” se sufficienti a darti piacere.
Difficoltà con l’orgasmo potrebbero dipendere dalle carenti abilità del tuo compagno o dal fatto che non ti piaccia abbastanza. Il piacere è pur sempre una conseguenza del desiderio, il quale è condizionato dall’attrazione fisica. Senza, tutto si complica.
Come puoi capire se è questo il problema. Rifletti sulle relazioni avute in passato. Il tuo attuale partner sa eccitarti come i precedenti? Potrebbe, per esempio, non rispettare i tuoi tempi, concentrandosi poco o male sui preliminari. Oppure indugiarvi in eccesso, essere impacciato, non cogliere i tuoi bisogni perché troppo concentrato sui propri. Maldestrezza ed egoismo non favoriscono l’orgasmo.
2 Scarsa comunicazione fra di voi. Le abilità relazionali della coppia, la capacità dell’altro di metterti a tuo agio, di farti aprire, di renderti libera di chiedere e di esplorare: questo alleggerisce il sesso dalle ansie del giudizio e dalla paura di perdere il controllo. Permette di concentrarsi sull’unica cosa che, in quei momenti, conta: il reciproco piacere.
In una relazione può accadere che l’intesa sessuale sia naturale, che ci si rispecchi fin da subito nelle preferenze altrui e che per capirsi basti uno sguardo. Quando ciò non accade, la mancanza di complicità può comunque risolversi da sé, con il tempo, una volta superato l’imbarazzo iniziale. In alternativa, il dialogo può essere la soluzione.
Come puoi capire se è questo il problema. L’anaorgasmia può dipendere da rapporti non appaganti. Parli mai di sesso con il tuo compagno? Vi scambiate confidenze sui rispettivi desideri e preferenze? A meno che l’intesa non sia già perfetta, farlo potrebbe giovare al rapporto. Riguardo al sesso, con facilità si cade nell’errore di credere che l’altro gradisca ciò che, al suo posto, noi stessi gradiremmo e di pretendere che conosca per istinto i nostri desideri. Ci si comporta, cioè, in maniera autocentrata, in base alle proprie abitudini e convinzioni. Ma ciò può non portare ad alcunché.
3 Conflitti di coppia, rancori taciuti o mal elaborati. Squilibri all’interno della coppia sono la norma e non l’eccezione, non solo nel sesso. Un partner è dominante, uno più remissivo. Uno accondiscendente, uno meno votato al sacrificio. Simmetria e reciprocità sono obiettivi verso cui tendere, ma anche condizioni ideali più che realistiche.
Incomprensioni non risolte, discussioni rivangate all’infinito, silenzi passivo-aggressivi. Tutto questo può appesantire la relazione, soffocare l’affetto, inibire il desiderio sessuale, l’eccitamento e il piacere.
Il tuo compagno ti fa sentire compresa? Ti ascolta? L’orgasmo è legato al benessere della relazione di coppia. Può essere un buon termometro di come sta procedendo.
Come puoi capire se è questo il problema. Il rapporto si sta trascinando in una monotona routine? C’è astio fra di voi? La mancanza d’orgasmo potrebbe essere un sintomo di qualcosa di più ampio, l’effetto di un clima incattivito o poco stimolante.
4 Comportamenti aggressivi o violenti da parte dell’altro. La violenza può manifestarsi negli abusi sessuali e nelle percosse. Casi limite ma, purtroppo, meno rari di quanto si pensi. Oppure esprimersi non fisicamente. Urlare e sgridare sono esempi di prepotenza verbale. Prendere in giro, umiliare e criticare, ironizzare con disprezzo, prevaricare intellettualmente sono altre forme di maltrattamento, forse più sottili ma certo non meno dannose.
Di qualunque tipo sia, la sopraffazione induce nella vittima sottomissione e senso di vulnerabilità. Le sottrae autonomia minandole l’autostima.
Come puoi capire se è questo il problema. Se la persona che hai accanto ti maltratta è probabile che tu sia finita in questa situazione poco per volta, fino ad abituarti. Forse, ormai, ti sei convinta che sia la normalità o di non poterne uscire. Se così fosse, dovresti considerare l’anaorgasmia una questione irrilevante e agire, piuttosto, per porre fine alla relazione.
© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.
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