Il cardiopalmo, in assenza di cause mediche, può essere dovuto a condizioni psicologiche quali l’ansia o l’ipocondria. Vediamole in dettaglio.
Il cardiopalmo è la condizione in cui il battito cardiaco diviene percepibile. Durante il cardiopalmo, il battito appare accelerato oppure irregolare: chi ne soffre riferisce che il cuore sembra battere con maggior vigore tanto che, erroneamente, spesso si convince che sia proprio questo il motivo per cui diventa percepibile.
In un’altra pagina abbiamo riassunto le principali cause del cardiopalmo, suddividendole in tre categorie: mediche, ambientali e psicologiche.
La fibrillazione atriale, l’insufficienza aortica, l’aritmia extrasistolica e altri disturbi a carico del sistema cardiovascolare possono produrre cardiopalmo, così come condizioni cliniche non riguardanti il cuore, come l’ipertiroidismo o l’embolia polmonare. Prima di procedere alla ricerca di cause psicologiche occorre, quindi, escludere la presenza di quadri medici ricorrendo, innanzitutto, alla consulenza del cardiologo. Va comunque precisato che il cardiopalmo è un sintomo piuttosto comune nella popolazione non clinica e, la maggior parte delle volte, non nasconde disturbi fisici.
Nel caso in cui le analisi e gli accertamenti strumentali diano esito negativo è possibile che il cardiopalmo sia dovuto alla seconda categoria di cause, le abitudini di vita disfunzionali. Questo sintomo, infatti, è correlato all’eccessivo consumo di tabacco, alcool, the, caffè e, in generale, di tutte le sostanze psicoattive, comprese le sostanze stupefacenti. Anche alcuni farmaci utilizzati nelle cure dimagranti possono produrre un analogo effetto, se contengono amfetamina o efedrina.
In assenza di cause mediche o di abitudini di vita disfunzionali, è probabile che il cardiopalmo sia dovuto a particolari condizioni psicologiche, fra cui l’ipocondria e l’ansia. Di seguito ci concentreremo sui meccanismi psicologici in grado di esacerbare il cardiopalmo, analizzando in dettaglio anche le cause del cardiopalmo frequente.
Ciascuno di noi ha convinzioni sul cuore: su come debba funzionare in stato di rilassamento o quando siamo agitati, su quanto sia normale e quali possano essere le cause del fatto che, a volte, batte in modo irregolare.
Molto spesso, chi soffre di cardiopalmo ha convinzioni ansiose relative al cuore. Collega, per esempio, il battito cardiaco accelerato all’insorgenza dell’attacco di panico o di stati d’ansia. Oppure, pensa che l’irregolarità del battito cardiaco possa essere un segno di malattia. Può darsi che, in passato, durante un momento d’ansia abbia percepito il proprio battito cardiaco e si sia spaventato per la sua irregolarità o frequenza.
Chi possiede queste convinzioni o altre simili può abituarsi a centrare l’attenzione proprio sul battito cardiaco e, con il tempo, ciò può portare a una maggiore sensibilità rispetto all’azione del cuore. Si diventa, in altre parole, sensibili al proprio battito cardiaco.
Centrare ripetutamente la propria attenzione verso un determinato stimolo produce una maggiore capacità di coglierlo e discriminarlo rispetto agli altri. Il battito cardiaco non fa eccezione e chi soffre di cardiopalmo, molto spesso, è proprio abituato a centrare la propria attenzione sul cuore, focalizzandosi sui battiti oppure sugli effetti che essi producono, per esempio, a livello dello stomaco, della gola, dei polsi e della gabbia toracica. Con il tempo, il battito diviene sempre più “udibile”, anche in condizioni di rilassamento e in assenza di sforzi attentivi volontari.
Con l’aumento della sensibilità al battito del cuore si sviluppa anche un’aumentata sensibilità nei confronti delle naturali aritmie transitorie a cui il cuore è soggetto. Ciò può portare a dispercezioni dell’attività cardiaca: nel cardiopalmo, infatti, spesso la sensazione di irregolarità del battito non corrisponde alla realtà.
La focalizzazione attentiva alla base del cardiopalmo può essere più o meno frequente, a seconda del motivo per cui si innesca. All’aumentare della frequenza con cui si presta attenzione al cuore corrisponde l’aumentare del cardiopalmo. Se, nelle convinzioni dell’individuo, un battito accelerato o irregolare è un segnale dell’insorgenza dell’ansia, è probabile che la focalizzazione attentiva si inneschi solo nei momenti in cui egli si trovi a fronteggiare una situazione che gli produce apprensione, per esempio: parlare in una riunione di lavoro, sostenere un esame universitario, cimentarsi in un’attività sotto lo sguardo di altri, ecc… Trovarsi in una situazione temuta può innescare la focalizzazione sul cuore la quale, a sua volta, innesca il cardiopalmo. In questo caso è possibile che la convinzione che soggiace a tale meccanismo sia: “Prestando attenzione al battito cardiaco saprò quanto sono in ansia”.
Nella figura precedente è rappresentato il circolo vizioso del cardiopalmo che si innesca durante un esempio di situazione temuta: fare una brutta figura per colpa dell’ansia, parlando in pubblico. Se c’è la convinzione che il battito del cuore sia un buon “termometro” dell’ansia, è possibile che l’attenzione si sposti sul cuore. Ciò produce il cardiopalmo il quale conferma il timore di essere in ansia, e il timore di fare, per colpa di quest’ultima, una brutta figura.
Il cardiopalmo che si innesca per queste ragioni si presenta, spesso, nei casi di disturbo di panico e di fobia sociale.
Se, invece, per l’individuo un battito cardiaco forte, accelerato o irregolare è associato alle malattie cardiache, per esempio l’infarto, può svilupparsi una convinzione del tipo: “Prestando attenzione al battito cardiaco posso sapere se il cuore sta funzionando bene o se ha problemi”. A seconda della frequenza con cui si presentano preoccupazioni sulla salute del proprio cuore, l’attenzione si sposterà di conseguenza sul cuore e ciò provocherà il cardiopalmo.
Nella figura precedente è spiegato il circolo vizioso del cardiopalmo dovuto all’ipocondria. La preoccupazione di poter avere un arresto cardiaco, unita alla convinzione di dover tenere monitorato il cuore per prevederlo, determinano uno spostamento dell’attenzione sul cuore. Ciò produce il cardiopalmo il quale, considerato a sua volta come la prova del fatto che il cuore abbia una disfunzione, produce l’aumento della preoccupazione sulla propria salute che, come conseguenza, produce il mantenimento dell’attenzione sull’attività cardiaca, la quale mantiene vivo il cardiopalmo. A causa di questo meccanismo, il cardiopalmo può divenire costante o presentarsi diverse ore al giorno, tutti i giorni.
Il cardiopalmo che si innesca per queste ragioni è, molto spesso, dovuto all’ipocondria con componenti ossessivo compulsive.
© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.
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