Le convinzioni irrazionali dei ludopatici sono la causa principale del perseverare nel gioco d’azzardo compulsivo e ciò che rende loro così difficile smettere.
Nel corso della lunga storia evolutiva della nostra specie abbiamo acquisito abilità che ci hanno reso diversi da tutte le altre forme di vita. Tre milioni di anni fa, per esempio, quando i pollici delle nostre mani sono diventati opponibili abbiamo potuto cominciare ad afferrare oggetti e a lavorarli. Allo stesso tempo, anche per via dell’aumento di volume, il cervello ha sviluppato nuove e straordinarie capacità. Prima fra tutte, quella di compiere ragionamenti astratti.
Quando pensi all’amore, alla libertà e alla giustizia, evochi concetti che non rimandano ad alcun oggetto fisico. Sono astrazioni anche le riflessioni sulla tua personalità e sulle caratteristiche che ti rendono più o meno orgoglioso di te stesso. Quasi come se fossi in una macchina del tempo, inoltre, con la mente puoi tornare al tuo primo bacio immedesimandoti a tal punto da sentirti in modo simile ad allora. Oppure pensare alle risposte che darai al tuo prossimo colloquio di lavoro e agitarti come se fossi lì.
Appartieni all’unica specie in grado di fare tutto questo.
Come esseri umani siamo spinti a cercare connessioni. Migliaia di anni fa abbiamo capito che cuocere la carne porta a migliori condizioni di salute, trovando un rapporto di causa-effetto. La carne cotta è più digeribile e sana.
L’istinto di cercare rapporti fra eventi risponde al bisogno di mettere ordine nel caos, di sentirsi sicuri, protetti, in controllo e da sempre ci è prezioso per comprendere gli altri, prevedere situazioni, prendere decisioni appropriate. Utilizzato in modo indiscriminato, tuttavia, questo “strumento” non può che generare errori. Le costellazioni sono un buon esempio di quanto la nostra conoscenza della realtà possa essere illusoria. Stelle distanti fra loro milioni di anni luce, senza alcun rapporto reciproco, fin dall’antichità sono state raggruppate sulla base della somiglianza con animali e altri oggetti terrestri: un’aquila, una lepre, una bilancia, una croce. E “studiate” per prevedere il futuro.
I giocatori d’azzardo cadono in numerose trappole dovute al bisogno di prevedere e controllare. Le loro convinzioni irrazionali sono, in effetti, la causa principale dell’insistenza con cui perseverano nella compulsione del gioco. Posti dinnanzi a evidenze oggettive che si contrappongano alle loro credenze, queste persone si dimostrano molto resistenti al cambiamento. Così, i debiti aumentano, di pari passo ai sensi di colpa per il denaro perso.
Stabilire una Correlazione Illusoria significa convincersi, in mancanza di ragioni fondate, che esista un rapporto fra due eventi.
Cadi in una correlazione illusoria se sei certo che, nel poker online, le carte siano distribuite con uno schema ricorrente prevedibile; che la biglia della roulette, dopo essere finita su di un numero nero, debba finire sul rosso; che al SuperEnalotto sia più difficile che la combinazione vincente sia fatta di numeri vicini; che sia probabile che i numeri “ritardatari” del lotto, non essendo estratti da diverse settimane, lo saranno presto.
Gli esempi di correlazione illusoria sono numerosissimi perché tutti i giocatori, e soprattutto quelli con una dipendenza, sviluppano convinzioni illogiche. Cioè non basate sulla matematica o sulla statistica. Indimostrabili. La correlazione illusoria è un tentativo pseudo-scientifico di stabilire regole utili per prevedere o influenzare il futuro.
come puoi dimostrare che la Correlazione Illusoria è una trappola. Le probabilità che al SuperEnalotto la combinazione vincente sia 1, 2, 3, 4, 5, 6 oppure 10, 21, 36, 57, 65, 80 sono le stesse. Cioè, una su 623 milioni. La probabilità che al lotto un numero che non compare da cinquanta settimane e uno appena uscito siano estratti la volta successiva è, in entrambi i casi, una su 90. L’unico modo di dimostrare che i rapporti di causa-effetto in cui credi sono inaffidabili è metterli alla prova con mente aperta. Sei convinto che premendo con decisione i tasti della slot le tue probabilità di vittoria salgano? Prova un certo numero di volte e prendi nota dei risultati; scoprirai che le tue azioni sono ininfluenti. Sei certo che, nel lotto, due numeri consecutivi non possano essere estratti con la stessa probabilità di due distanti fra loro? Fai un certo numero di giocate di un tipo e dell’altro e scoprirai che non fa differenza. La maggior parte dei giochi d’azzardo sono del tutto governati dalla sorte, che è imprevedibile.
Credere di aver sfiorato una vittoria è una trappola perché dà la falsa impressione che essa sia a portata di mano e induce a perseverare in un comportamento, il gioco, che se eccessivo si rivela dannoso.
Cadervi è facile. Cosa penseresti se il biglietto estratto per il primo premio della Lotteria Italia fosse “H 134567” e quello in tuo possesso fosse “H 134566”? E se in una mano di poker non fossi riuscito a completare una Scala Reale per una sola carta? E se avessi giocato 30, 55 e 70 sulla ruota di Roma e fossero stati estratti il 29, il 56 e il 69? E se una partita di calcio non terminasse sul 3 a 3, come avevi scommesso, ma sul 4 a 3 con un gol all’ultimo minuto?
Fin dall’infanzia impariamo che i numeri hanno rapporti vicendevoli; che 100 è il doppio di 50, che 70 è meno di 90, che 20 viene dopo 19. Ed è vero: le relazioni fra numeri, in matematica, sono razionali. Nel gioco d’azzardo, però, essi hanno solo una qualità “nominale”. Sono numeri quelli estratti al lotto e alla lotteria, lo sono quelli stampati sugli spicchi della roulette e sulle carte da poker. Ma non hanno alcun rapporto reciproco. Nel gioco il 12 e il 13 non sono più vicini fra loro di quando lo siano il 15 e il 50. Questo concetto, per nulla semplice da afferrare, lo è ancora meno per chi ha una ludopatia. Se dipendi dal gioco d’azzardo hai bisogno di credere di aver sfiorato la vincita che avrebbe ripagato i tuoi debiti o ti avrebbe arricchito una volta per tutte. Ma, purtroppo, al gioco d’azzardo non esistono “quasi vittorie”. Solo vittorie o sconfitte.
come puoi dimostrare che la Near Miss è una trappola. Fai una prova: sostituisci i 90 numeri del lotto con altrettanti simboli grafici, per esempio un quadrato, una freccia, una stella, ecc. Fai in modo che siano tutti diversi e non si somiglino fra loro. Disegnali su 90 pezzetti di carta e riponili in un sacchetto, come quello per estrarre i numeri alla tombola. Poi, come se dovessi giocare una vera schedina, punta su di un numero singolo, su un ambo o su un terno. Cioè scegli a piacere uno, due o tre simboli. Dopodiché, procedi all’estrazione. Ti accorgerai che puoi vincere, avendo azzeccato i simboli estratti, o perdere. Ma che non puoi “sfiorare la vittoria”. Nel Lotto, come in tutti i giochi d’azzardo, i numeri sono come i simboli del nostro esperimento. Non hanno alcun rapporto reciproco.
La superstizione consiste nell’attribuire a oggetti, a persone o a riti il potere di influenzare il futuro, in positivo o in negativo.
Superstizione e scaramanzia sono tipiche del gioco d’azzardo. Se sei superstizioso potresti possedere “portafortuna” come ciondoli, braccialetti, indumenti o accessori, oggetti che ti sono stati donati da persone importanti o che hanno, per te, un significato affettivo. Forse utilizzi sempre la stessa chiave per asportare la patina argentata sui biglietti del Gratta & Vinci perché è quella con cui, in passato, hai vinto una grossa somma. O magari hai dei numeri fortunati, quelli del tuo anniversario di matrimonio, di nascita di tuo figlio o dei tuoi genitori.
La scaramanzia potrebbe anche riguardare comportamenti. Forse hai l’abitudine di strofinarti le mani prima di premere i tasti della slot, di ripetere la stessa frase o pregare mentre la biglia saltella sulla roulette, di tenere gli occhi chiusi durante le estrazioni del lotto o di concentrarti sull’uscita di un certo numero, sicuro che la forza del pensiero o le tue azioni possano, in qualche modo, avere un effetto sul corso degli eventi.
Potresti attribuire ad alcuni individui il potere di portare bene e, viceversa, considerare di cattivo auspicio altri; magari eviti di sederti accanto a chi ha avuto sfortuna per paura che essa possa riversarsi su di te, contagiandoti. O giochi con l’idea che, avendo avuto una buona giornata al lavoro, accadrà lo stesso al gioco.
Queste convinzioni sono pericolose se ti spingono a sperare nella buona sorte e a perseverare nel gioco nonostante il passivo, nei fatti, aumenti.
come puoi dimostrare che la superstizione è una trappola. La superstizione è un tipo particolare di Correlazione Illusoria basata, però, sul cosiddetto “pensiero magico”. Chi è superstizioso attribuisce potere a certi oggetti o rituali e confida in un rapporto fra essi e il risultato delle giocate. Puoi dimostrare l’inutilità della scaramanzia mettendola alla prova con “esperimenti”. Sei convinto che l’orologio che ti hanno regalato in occasione della prima comunione porti bene o che sederti a un certo posto al tavolo ti renda più fortunato? Gioca per un po’ indossando l’orologio e lascialo a casa altrettante volte. E cambia posto a ogni partita. Ti accorgerai che le vittorie e le sconfitte non dipendono da cosa indossi o da dove ti siedi.
Cadi nella trappola degli Errori di Attribuzione ogni volta che sovrastimi le probabilità di vittoria o le tue capacità di controllare il corso degli eventi.
Magari sei certo di poter scoprire in che modo funzionano le slot o che vi sia uno schema ripetitivo con cui sono estratti i numeri del lotto e di cui nessuno si è ancora accorto. I televenditori che, dalle tante emittenti private, forniscono numeri a pagamento si basano proprio sull’illusoria speranza che sia possibile conoscerli in anticipo.
Nella stima delle probabilità un ruolo importante è anche giocato dalla mente che, per natura, è portata a conservare i ricordi di comportamenti che hanno avuto conseguenze positive. Anche tu, in altri termini, più delle tante sconfitte sarai portato a ricordare cosa hai provato quando hai sbancato la slot o azzeccato una scommessa multipla. Si rimuovono le sconfitte e si fa l’opposto con le vittorie. Così, purtroppo, guadagnare con il gioco appare più probabile di quanto non lo sia in realtà.
Inoltre è un fatto che, di tanto in tanto, qualcuno vinca davvero. Può essere il possessore del biglietto vincente della lotteria tampinato dai telegiornalisti o il forestiero di passaggio che entra in ricevitoria e azzecca la combinazione vincente del SuperEnalotto. Casi, in realtà, davvero esigui: qualche decina di persone all’anno a fronte di svariati miliardi di euro spesi. Ma siccome, come recita il detto, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, le martellanti notizie di quei pochi fortunati fanno apparire la vittoria una probabilità concreta. Se hai una ludopatia è probabile che sentire di qualcuno che si è “sistemato” a vita grazie al gioco ti abbia fatto pensare “Potrebbe succedere anche a me”. Stando alle statistiche, tuttavia, non è vero e purtroppo sono i numeri a dirlo. Alla nascita, hai molta più probabilità di diventare uno strapagato calciatore professionista o una rockstar internazionale che non il vincitore della Lotteria Italia.
come puoi dimostrare che l’Errore di Attribuzione è una trappola. Se i ludopatici si basassero sulla matematica e non sulle loro sensazioni, risolverebbero la loro dipendenza all’istante. Invece, pur essendo lucidi nella vita di tutti i giorni, quando si tratta di gioco non dimostrano altrettanta presenza di spirito. Ancora una volta, comunque, sono proprio i numeri a darti la possibilità di smascherare le illusioni. Qualsiasi sia il gioco per cui hai sviluppato una dipendenza, calcola le probabilità di vincita o cercale sul web. Fallo al più presto, potresti venire a sapere che ripagare i tuoi debiti con lo stesso strumento che te li ha provocati è impossibile. E poi, osserva la realtà che ti circonda. Di tutti coloro che giocano e che conosci, quanti sono in attivo e quanti in passivo? Qualcuno intorno a te ha davvero cambiato vita grazie a una vincita? Sono i gestori delle sale slot e delle ricevitorie di scommesse ad avere debiti o i giocatori? Chi si arricchisce con il gioco?
© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.
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