dipendenze & ludopatia

I 3 tipi di giocatore d’azzardo: il professionista, l’occasionale e il ludopatico

Il tipo di gioco scelto, il tempo e il denaro investiti sono alcuni dei parametri utili a stabilire se il giocatore è un professionista, un occasionale o un ludopatico.

giocatori professionisti sociali ludopatici

Si dice “gioco d’azzardo” e si pensa alla dipendenza. E, in effetti, ogni giorno si ha notizia di qualcuno ridotto sul lastrico a causa del gioco mentre, dappertutto, proliferano pubblicità che promettono vincite facili.

Per capire il motivo per cui molti sono spinti verso il gioco d’azzardo basta considerare le necessità che esso soddisfa. Oltre a rispondere all’umano bisogno di stimoli e di eccitamento, il gioco reca in sé la prospettiva di un veloce arricchimento. Molto spesso, la ludopatia non è altro che l’effetto dell’inflessibile speranza che questa promessa si avveri.

Entra in una tabaccheria o in un bar e ti accorgerai della quantità di persone che tentano la fortuna con il Gratta & Vinci e di quante passino ore sedute davanti alle slot-machine.

Nel nostro Paese l’ammontare della spesa per il gioco d’azzardo rappresenta il 4% del Prodotto Interno Lordo. Un fiume di decine di miliardi di euro che entra nelle casse dello Stato il quale, di conseguenza, ormai non può più fare a meno di questa sicura voce di bilancio.

rischio dipendenza
l’indicazione di rischio nella pubblicita' di un gioco d’azzardo

La normativa vigente prevede che l’utente sia avvertito del rischio di sviluppare una dipendenza per il gioco d’azzardo. In ogni messaggio pubblicitario, quindi, devono essere ben chiari sia il consiglio di giocare con moderazione, sia l’indicazione dell’obbligo di maggiore età. A giudicare da quanti cadono nella ludopatia, però, è evidente che questo non è sufficiente.

Il mondo del gioco d’azzardo è vario e complesso. Per comprenderlo può essere utile distinguere fra 3 tipi di giocatore: il professionista, l’occasionale e il ludopatico.

Studio, esercizio, disciplina. I professionisti del gioco d’azzardo

A certe condizioni, pur essendo un’impresa davvero ardua, è possibile fare del gioco un mestiere.

il professionista Innanzitutto, i professionisti ricavano reddito solo dai giochi d’abilità, in cui lo studio approfondito della statistica dà un vantaggio concreto sugli avversari. La maggior parte di loro, infatti, sono specialisti del poker o del backgammon ed evitano tutti gli altri.

Ma questi due giochi non sono scelti solo perché basati sulla matematica. Lo sono anche perché in entrambi si compete contro altri giocatori mentre il banco ricava una percentuale fissa da ciascun partecipante senza avere interesse sull’esito della partita. In molti altri giochi come il blackjack, la roulette e il Gratta & Vinci, invece, il giocatore sfida il banco, cioè il soggetto che ha stabilito le regole con l’obiettivo di ricavarne profitto. Il risultato assicurato è la sconfitta. Non è un caso se non esistono professionisti delle slot-machine...

Il solo fatto di cimentarsi nel poker o nel backgammon, ovviamente, non rende esperti. La comprensione della matematica e della strategia che ne sono alla base richiede dedizione, disciplina, sacrificio e studio continuo. Ai livelli che contano la competizione è spietata e la più piccola lacuna è pagata a caro prezzo.

Il giocatore d’azzardo professionista è riflessivo nelle scelte, sa tenere a bada le emozioni, si affida alla statistica e non alle sensazioni del momento. Ama il gioco e ne è appassionato, ma non ne dipende. Non si abbatte quando ha una serie negativa e non cede all’impulsività quando la fortuna gli sorride. Sa che è possibile vincere grosse somme ma anche che il guadagno, nel tempo, è frutto di impegno. E che non è mai facile.

Chi non possiede queste caratteristiche non resiste a lungo in un mare così popolato di squali. E comunque non tutti, a prescindere dalla costanza, possono diventare professionisti perché, come nelle altre discipline, anche per il gioco occorrono predisposizione e un certo carattere. Riassumendo, il giocatore professionista:

Il gioco come puro divertimento. I giocatori occasionali

In tanti concepiscono il gioco d’azzardo come un semplice passatempo: sono coloro che acquistano biglietti della lotteria pensando “Se vinco, bene; altrimenti è lo stesso”. Si parla, allora, di giocatori occasionali.

il giocatore occasionaleIl giocatore occasionale cerca divertimento ma è moderato. Per esempio, partecipa con gli amici alla tombola natalizia e, con l’approssimarsi dell’estrazione, acquista il biglietto della Lotteria Italia in autogrill. In tabaccheria può chiedere un Gratta & Vinci da qualche euro e, se il biglietto è vincente, con il ricavato ne acquista al massimo un altro. Se frequenta un bar fornito di slot-machine, nell’attesa del cappuccino può sedersi e tentare la fortuna. Quando è il momento, però, torna ai suoi impegni.

Ciò che caratterizza i giocatori occasionali è l’autocontrollo. Queste persone sanno quando fermarsi, giocano a prescindere dal ritorno economico, si concedono un certo budget e lo rispettano. Non fanno del gioco una malattia, non ci pensano di continuo e potrebbero, all’occorrenza, astenersi senza accusare nervosismo e tensione, tipici sintomi della dipendenza.

Se per un colpo di fortuna vincono una somma consistente la utilizzano per cambiare l’auto, per andare in vacanza, per fare un regalo al partner o ai figli. Per nessuna ragione la riutilizzerebbero per giocare, se non in minima parte.

Quasi tutti i giocatori occasionali sono in perdita, cioè spendono più di quello che ricavano, ma il loro è un passivo che possono permettersi e che in fondo può essere considerato il prezzo equo per quella forma di intrattenimento. Il gioco non rappresenta per loro una fonte di debiti e di invalidazione: non è causa di litigi familiari, di scarso rendimento al lavoro o di licenziamento. Riassumendo, il giocatore occasionale:

Gioco compulsivo, bugie e debiti. I giocatori d’azzardo patologici

Non tutti i giocatori d’azzardo sanno quando fermarsi e una parte di loro, di conseguenza, cade nella dipendenza.

il ludopaticoI giocatori d’azzardo patologici si contraddistinguono per l’impulsività, il ragionamento emotivo e il bisogno di eccitazione. Anche nella vita di tutti i giorni hanno difficoltà a tollerare la noia e a differire le gratificazioni. Prediligono, cioè, i piaceri immediati.

I ludopatici giocano con frequenza e, con il passare del tempo, si abituano a spendere cifre superiori alle loro possibilità. Questo per almeno due ragioni. La prima è che puntare somme contenute ben presto smette di eccitarli; la seconda è che, con l’accumularsi dei debiti, cercano di “tornare a galla” con grosse vincite. L’impiego di quantità crescenti di denaro, però, come prevedibile non fa altro che peggiorare la loro situazione economica e, presto o tardi, ciò li costringe a domandare prestiti a società finanziarie o agli amici, inventando bugie per coprire il reale motivo dell’improvviso bisogno di denaro.

Quando cercano di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo, perché sono stati scoperti da un familiare o non hanno più chi gli fa credito, diventano scontrosi, agitati, ansiosi e, il più delle volte, la loro astinenza non dura a lungo. Dopo qualche settimana o alcuni mesi tornano a giocare piccole somme e, entro breve tempo, ricadono in pieno nel gioco eccessivo.

I ludopatici passano ore a ricordare vittorie e sconfitte o a pianificare il modo di ottenere altri soldi per tornare a giocare. Dopo una sconfitta, in preda alla rabbia, alla paura che l’ammanco di denaro sia scoperto o alla convinzione di poter recuperare il maltolto, tornano a giocare. E, molto spesso, qualche ora dopo escono dalla ricevitoria o dalla sala slot con debiti ancora maggiori, costretti ad architettare bugie sempre meno sostenibili per nascondere il problema.

Il clima familiare dei ludopatici è teso. Le liti per le difficoltà economiche sono all’ordine del giorno e alcuni si separano e perdono la famiglia. A volte le assenze e lo scarso rendimento al lavoro sono causa di richiami o di licenziamento.

L’ansia, i sensi di colpa e lo stress per le perdite possono farli cadere in altri comportamenti d’abuso, per esempio nel consumo eccessivo di alcol o nell’utilizzo di sostanze stupefacenti.

Alcuni ludopatici sviluppano dipendenza per giochi governati dal caso, come il bingo, il lotto e il SuperEnalotto, il Gratta & Vinci e le slot-machine; altri per quelli d’abilità, come il poker. Una parte di loro ha un comportamento problematico anche rispetto al gioco online, integrando questa attività con quella dal vivo e moltiplicando, così, le perdite. Riassumendo, il giocatore d’azzardo patologico:

© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.

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