Domande frequenti

Cosa sono le distorsioni cognitive?

I pensieri e le convinzioni (anche dette cognizioni) ci servono per dare un significato, per spiegarci la realtà intorno a noi, il comportamento degli altri, le nostre emozioni e così via... In poche parole, utilizziamo i nostri pensieri per dare senso alla realtà. Le distorsioni cognitive sono una forma disequilibrata e non razionale di pensiero. In genere sono disfunzionali e creano problemi a chi li mette in atto per il fatto di essere rigide, inflessibili, poco adattabili alla realtà che ci circonda, e quindi poco in grado di spiegarla in modo coerente. Possiamo meglio spiegare questo concetto prendendo come esempio una delle distorsioni cognitive più importanti: l'ipergeneralizzazione. Questo errore consiste nell'estendere, in assenza di prove e in modo arbitrario, la convinzione formatasi in seguito a una certa situazione a tutte le situazioni aventi caratteristiche più o meno simili. Nel caso di uno studente che è stato bocciato ad un esame, per esempio, una tipica ipergeneralizzazione è credere che tutti gli esami futuri andranno male, sulla base del fatto che non ha passato quell'esame. Esistono molti tipi di errori cognitivi, e in misura minore o maggiore, essi sono comuni: ognuno di noi, in particolari situazioni, compie errori cognitivi, proprio perchè la nostra mente non è un computer e quindi tende a commettere errori, prendendo decisioni e sviluppando idee a partire da dati insufficienti, o sulla base di emozioni positive o negative. Cioè che è importante, tuttavia, è sapere riconoscere e all'occorrenza modificare questi errori quando si presentano in numero eccessivo, alterando o peggiorando il nostro benessere. Per una spiegazione completa rimandiamo alla sezione dedicata alle distorsioni cognitive.

Se sono in sovrappeso significa che ho un problema di alimentazione incontrollata?

Non necessariamente. I concetti di sovrappeso e di disturbo alimentare sono da tenere separati e non possono essere considerati sinonimi. Infatti, non tutti colori che sono sovrappeso hanno disturbi alimentari, e non tutti coloro che hanno disturbi alimentari sono in sovrappeso. Alcune persone con Bulimia Nervosa, per esempio, sono normopeso proprio per il fatto che, attraverso condotte di eliminazione (per esempio il vomito autoindotto, pratica fortemente sconsigliata perchè rischiosa per la salute) in qualche modo compensano le abbuffate. Sebbene, quindi, non si possa parlare del sovrappeso e dei disturbi alimentari come se fossero sinonimi, si può dire che essi abbiano, fra di loro, una correlazione. I disturbi alimentari, infatti, per il fatto di prevedere problemi nel rapporto con il cibo, spesso provocano alterazioni del peso, sia in un senso, sia nell'altro. Le persone con Anoressia Nervosa, per esempio, sono quasi invariabilmente sotto peso, spesso anche gravemente. Molte persone con Bulimia Nervosa, al contrario, sono sovrappeso. Nel Disturbo da Alimentazione Incontrollata, caratterizzato da episodi di abbuffate (ma non seguite da condotte di eliminazione, come avviene, al contrario, nella Bulimia Nervosa), si osserva, molto comunemente, l'aumento del peso del paziente. Ed è valida anche l'osservazione inversa: si calcola, infatti, che il 20-30% delle persone che seguono una cura per obesità soffrano di Alimentazione Incontrollata (anche detta Binge Eating Disorder).

Esiste un peso "giusto"? Come posso sapere se il mio peso lo è?

Non esiste un peso "giusto", o per lo meno non esiste un peso che possa essere preso come modello, indifferentemente, da tutte le persone. Il peso corporeo è un valore che dipende da diverse variabili quali l'età, l'altezza e il sesso (maschile o femminile). Un peso che può essere considerato "nella norma" per un ragazzo di 14 anni può essere sconsigliato per un adulto di 40, un peso "normale" per un uomo alto 190 cm sarà controindicato per un uomo alto 150 cm. Un modo piuttosto preciso per valutare se il proprio peso si situa nel range di normalità è calcolare l'Indice di Massa Corporea (BMI: Mody Mass Index), che è un valore che si ottiene incrociando due variabili: il proprio peso e la propria altezza. Il numero risultante, che sarò il nostro BMI, potrà essere confrontato utilizzando tabelle di riferimento, che ci diranno in quale categoria si colloca il nostro peso, fra le seguenti: sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità I, obesità II, obesità III. Più il valore BMI è basso, più il nostro peso si colloca nel range del sottopeso. In disturbi Alimentari quali l'Anoressia Nervosa, per esempio, il BMI del paziente scende tipicamente sotto il valore di 16. In altri disturbi, quali il Binge Eating Disorder, il BMI può salire oltre il 30. Per conoscere più in dettaglio il concetto di Indice di Massa Corporea, e per conoscere il modo di calcolarlo, si rimanda alla sezione dedicata, consultabile cliccando sul link precedente.

 

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