I disturbi d’ansia possono essere considerati la conseguenza di determinate paure. La frustrazione dei bisogni sottostanti può spiegare l’insorgenza di particolari disturbi.
Noi tutti, di natura, abbiamo una serie di bisogni. Alcuni li condividiamo con gli altri mammiferi, altri sono tipici della nostra specie. In sintesi, i principali bisogni umani possono essere così raggruppati:
Bisogno di appartenenza: è il bisogno di essere accettati, accolti e apprezzati da altri esseri umani. E’ un bisogno che si fonda sul concetto di gruppo, che significa supporto, sicurezza, non essere soli.
Bisogno di controllo: è il bisogno di poter esercitare influenza sull’ambiente e su noi stessi. Più ci sentiamo in controllo, più siamo sicuri che non potrà accaderci niente di irreparabile.
Bisogno di sicurezza fisica: sentirci in salute e protetti fisicamente ci rende fiduciosi che non ci ammaleremo e che non moriremo, due delle maggiori paure dell’essere umano.
Ciascuno dei precedenti tre bisogni è, per propria natura, collegato a un determinato gruppo di paure perché, naturalmente, il fatto di avere bisogni determina come conseguenza il rischio che essi siano insoddisfatti.
Al bisogno di appartenenza corrispondono infatti le paure: 1) del giudizio e della critica; 2) dell’abbandono; 3) del rifiuto; 4) dell’umiliazione; 5) della solitudine.
Al bisogno di controllo corrispondono le paure: 1) di essere inefficaci e impotenti; 2) di essere controllati (o costretti) da eventi esterni; 3) di perdere il controllo di noi stessi.
Al bisogno di sicurezza fisica corrispondono le paure: 1) delle malattie; 2) del dolore fisico; 3) della morte.
Occorre precisare che, sebbene i bisogni siano universali, il modo in cui sono presenti varia da persona a persona. Ciascuno di noi conoscerà, per esempio, persone che hanno maggiore o minor bisogno di compagnia, di non essere mai soli. Il tema della “quantità” di bisogno è fondamentale per capire l’insorgenza dei disturbi psicologici.
Tutti i disturbi d’ansia e ossessivi possono essere considerati come la diretta conseguenza di una certa paura. Essendo le paure collegate a specifici bisogni, possiamo dire che ciascun disturbo è collegato, in definitiva, anche a uno specifico bisogno, o meglio: alla “quantità” che abbiamo di quel bisogno.
Di seguito considereremo alcuni disturbi a titolo d’esempio e li spiegheremo alla luce di quanto appena detto.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è caratterizzato da pensieri ansiogeni ricorrenti (ossessioni) e azioni attuate allo scopo di abbassare l’ansia (compulsioni). Un tipo molto diffuso di DOC riguarda la contaminazione. Le persone che ne soffrono sono colpite, quando toccano determinati oggetti, dal pensiero di esserne contaminati. Questa convinzione provoca in loro ansia, che cercano di tenere a bada compiendo una compulsione: quasi sempre lavarsi ripetutamente la parte interessata. Solitamente, dietro questo disturbo c’è la paura di ammalarsi, e dietro di essa c’è il bisogno di sicurezza fisica. Un eccessivo bisogno di sicurezza fisica, se presente in modo costante e anche quando la situazione non lo richiederebbe, ha grande probabilità di dare vita a un disturbo Ossessivo-Compulsivo.
Un altro tipo di Disturbo Ossessivo-Compulsivo è quello relativo al controllo. Una persona che soffre di questo tipo di DOC potrebbe, dopo essere uscita di casa, tornare indietro diverse volte per controllare se ha spento tutte le luci. In questo caso il pensiero ansiogeno è aver lasciato le luci accese, la compulsione è tornare indietro per controllare. Dietro questo disturbo può esserci la paura d’inefficacia e impotenza. Dietro di essa c’è il bisogno di controllo. Il bisogno di controllo, se eccessivo, è impossibile da soddisfare. Di conseguenza, tenderà ad apparire insoddisfatto. Per questo, un suo eccesso ha probabilità di generare un DOC “da controllo”.
Chi soffre di Ipocondria ha ricorrenti pensieri di malattia e di morte. Queste persone sono spesso in ansia per la convinzione di aver sviluppato una malattia che le porterà alla morte o a periodi di lunga sofferenza fisica. In genere, le persone ipocondriache agiscono in due modi: si sottopongono a un numero esagerato e continuo di esami medici (allo scopo di rassicurarsi) oppure evitano qualsiasi controllo, per il terrore che le loro paure siano confermate dagli esami. Dietro questo disturbo c’è la paura di ammalarsi, di soffrire e di morire. Dietro queste paure c’è il bisogno di sicurezza fisica. Anche in questo caso, non è il bisogno di sicurezza fisica in sé, ma un suo eccesso a provocare il disturbo proprio per il fatto che, essendo impossibile da soddisfare, tende ad apparire insoddisfatto e a farci sentire, di conseguenza, in pericolo di malattia o di morte.
Chi soffre di Disturbo di Panico ha attacchi di panico ma soprattutto la paura più o meno costante di poterne avere altri. L’attacco di panico è un’esperienza psicofisica improvvisa, intensa e destabilizzante che insorge a causa di stati d’ansia eccessivi e a processi cognitivi disfunzionali. Dietro ogni attacco di panico c’è la paura di perdere il controllo di se stessi, soprattutto se si è in situazioni in cui ciò potrebbe essere notato e criticato. Dietro queste paure c’è tipicamente un eccessivo bisogno di controllo di sé, di supporto e accettazione altrui.
Chi soffre di Fobia Sociale, infine, teme particolari situazioni sociali, per esempio: frequentare locali, parlare davanti a persone o a un pubblico, sostenere esami o colloqui di lavoro. Dietro il timore di queste situazioni c’è la paura di essere giudicati, rifiutati, allontanati. Dietro queste paure c’è, tipicamente, un eccessivo bisogno di supporto e appartenenza, in particolare di approvazione altrui. L’eccessiva esigenza di essere sempre e comunque approvati, esigenza che in questi termini è impossibile da appagare, finisce per generare la Fobia Sociale che, appunto, consiste proprio nel timore di non esserlo.
© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.
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